orge
Sesso fra persone per bene
di StraneEmozioni
20.10.2024 |
3.900 |
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"Spingo il cazzo in giù, Ludovica si è spostata dietro, mi massaggia l’ano, immagino di aspettarmi presto qualcosa..."
Sono stato molto impegnato con il lavoro e la mia famiglia nel mese corrente, ottobre 2024, e il precedente, ma non potevo mancare un’occasione unica di incontrare Ludovica e Piero, una coppia di appassionati lettori che erano a Roma per il weekend, scesi dal nord.Fin dalla creazione del mio profilo Ludovica è stata non solo un’attenta lettrice, ma anche una complice in grado di darmi suggerimenti. Non era raro svegliarmi trovando un suo messaggio arricchito da foto che subito mi eccitavano, spesso distraendomi dai miei compiti professionali.
Da subito Ludovica e Piero sono stati diretti: “vogliamo vederti, prima o poi scenderemo a Roma per un fine settimana di visite culturali e speriamo di trovarci tutti e tre intorno ad un buon piatto.”
Ludovica ci ha sempre tenuto, fin dal mese di agosto scorso, a che vivessimo una avventura da poter raccontare, qualcosa di non banale. Desiderava che io scrivessi le sensazioni provate trasmettendole al lettore: lei gode all’idea che qualcuno commenti e si masturbi leggendo delle sue performance sessuali.
“Prima di scendere ho infilato un plug nel culo”, ha esordito lei appena il cameriere della trattoria si è allontanato dopo aver preso il nostro ordine.
Ludovica, camicetta color panna, gonna rossa al ginocchio, calze color carne e scarpe sempre rosse, ha deciso di giocare duro fin dall’inizio.
“L’hai infilato da sola o ti ha aiutato Piero?”, sto al gioco.
“Guarda”, mi risponde lei mostrandomi un video dal cellulare: si vede lei poggiare il telefono su una superficie della stanza e poi dare le spalle all’obiettivo, inginocchiarsi con le autoreggenti già infilate e masturbarsi il sedere con un dito, poi due, per poi recuperare il plug tra le pieghe delle coperte, bagnarlo in bocca e infilarselo. Non trascura, nel video, di dare una stropicciata alla sua fica.
Ho il cazzo duro, ho appena ordinato una Amatriciana, i carboidrati mi saranno necessari per il pomeriggio che ci attende.
C’è un posto libero a Tavola: Benedetta, una loro amica di vecchia data, ci raggiungerà appena dopo pranzo, con la scusa di “un caffè con una vecchia amica”, motivo accettabile per sfuggire al post pranzo domenicale con marito e figli piccoli.
E’ curvy Ludovica, non grassa, lavora nel settore della ristorazione, sa cucinare, ha un volto da mamma che ti fa sentire tranquillo, il tipo di donna che mi eccita di più, perché poi, appunto, ti confessa di avere un plug su per il culo.
Piero parla poco, elegante in questo sabato piovoso e freddolino: si vede che è travolto da Ludovica che gestisce anche il suo ordine a tavola: per lui agnello scottadito e insalata.
Il pranzo è difficile da gestire per l’eccitazione che ci pervade, Ludovica se ne frega degli ospiti intorno che sono tutti sconosciuti: mi prende la mano, si alza fa il giro del tavolo e mi bacia con passione, e ripete in continuazione di essere eccitata.
Non capisco nemmeno se le nostre pietanze siano buone o meno, lei è un fiume di erotismo, sono letteralmente tramortito, mi pare di essere Sinner sotto i colpi di Alcaraz: forse sopravviverò, ma le palle che Ludovica spedisce dalla mia parte del tavolo sono colpi ben assestati, dirette allo stomaco, all’inguine e, soprattutto, alla testa.
“Il mio scrittore”, mi chiama lei, lo ha sempre fatto fin dal mio primo racconto.
Benedetta finalmente arriva, chiude l’ombrello e cerca di sistemarlo da qualche parte: è una insospettabile signora, anche lei abbastanza in carne, con un viso dolce e una tintura mogano, un rossetto rosso acceso, scarpe basse. Si vede che è uscita vestita da “caffè con amica di passaggio a Roma” per non dare nell’occhio. Ci alziamo tutti, i tre si salutano con calore, porgo la mano a Benedetta che però mi tira a se e mi stampa due baci.
“Ho dovuto dire che ti dovevo salutare per forza, che mi dai il tormento e che non ne avevo voglia. Ma dovevo conoscere lo scrittore”, dice sorridendomi.
Trovo troppo bella questa atmosfera: siamo qui, sconosciuti che fra pico faranno l’amore senza freni. Esce fuori che Benedetta non è su piattaforme, che i tre si erano conosciuti quando lei era in una coppia e viveva al nord qualche anno prima di incontrare l’attuale marito ignaro.
E’ l’ora del caffè e del dolce: io prendo un tiramisù ed un americano, tutti mi imitano sul dolce e mi criticano per il caffè, spiego che ho vissuto tanti anni all’estero ed ho imparato ad apprezzare quella bevanda, Ludovica sposta il discorso verso “chissà quante donne straniere hai avuto”, facendomi arrossire.
Il B&B dive alloggiano i miei amici è stupendo, non lontano dalla trattoria, siamo a Trastevere. Si tratta di una piccola casetta cielo terra, portoncino di ingresso accanto ad una gelateria, cucina e salotto al piano terra, al piano superiore una unica grande camera da letto con il bagno. La finestra, luminosa e grande, affaccia sulla piazzetta antistante, ma chiusa impedisce ad ogni voce suono di entrare, o di uscire.
Per rompere il ghiaccio tra di noi perdiamo tempo con il condizionatore, optando per un leggero riscaldamento a 23 gradi.
Benedetta chiede il permesso di usare il bagno “per trasformarmi in una donna”. Quando ne esce indossa autoreggenti nere e reggiseno, non ha perso tempo ad indossare le mutandine, esibisce un triangolo scolpito e peli corti bruni.
“Amica mia”, le dice Ludovica, spingendola sul letto e aprendole le gambe: affonda subito la faccia fra le sue cosce di donna sicura di cosa desidera.
Piero mi guarda, poi alza la gonna rossa di Ludovica che è inginocchiata sul tappeto e mi mostra che non indossa mutandine , mentre il finto gioiello rosso rubino del plug splende sulla rosellina dell’ano.
Atmosfera subito surriscaldata, io e Piero ci spogliamo, i cazzi in tiro. Lui si avvicina, afferra il mio, me lo sega un pochino, si complimenta per la forma.
“Venite qui dai”, ci invita Ludovica. “Benny ne ha per tutti, diamole il benvenuto”. Ma mentre mi avvicino si distrae subito, mi afferra il cazzo e se lo infila in bocca. “Ahh, il mio scrittore, finalmente”.
Lecca avidamente, se lo spinge dentro, mi carezza le palle, Piero intanto per buona educazione le ha dato il cambio con Benny infilandole però due dita nella figa mentre la lecca. La donna si solleva sulla pianta dei piedi per offrirgli tutto il sesso, guarda lui e guarda noi.
Ludovica lascia il mio cazzo, mi invita a unirmi all’altra coppia: “Vieni, facciamo godere Benny”. Mi piego sulla donna, la bacio, lei è travolta dal piacere. Piero continua a leccarla e sditalinarla, Ludovica lecca i capezzoli con abbondante saliva, una mano sul mio cazzo a segarmi. Mi colloco in un sessantanove al contrario ed infilo il mio cazzo nella faccia di Benedetta, i due coniugi le tengono le gambe sollevate in modo da scoprire anche il suo ano, che vado a bagnare divaricando, afferrandole con le mani, le due natiche abbondanti. Spingo il cazzo in giù, Ludovica si è spostata dietro, mi massaggia l’ano, immagino di aspettarmi presto qualcosa. Sento prima il dito umido, poi la sua lingua.
“Troia”, sento pronunciare a Piero, che ho la percezione se la stia sbattendo da dietro mentre la sua signora mi pratica un rimming da vera matrona e padrona di casa. Quando Benedetta tossisce sfilo il cazzo, poi lei lo riprende da sola. In un sessantanove rovesciato la saliva non può essere ingoiata facilmente dalla donna. Ora le tengo due dita nel culo che ho bagnato bene e succhio avidamente la sua fica sbrodolona, la lingua di Ludovica mi si infila nel culo con ritmo incostante, suo marito la sta sbattendo.
Cambiamo posizione, mi sdraio un attimo e subito ho la mia amica adorabile, Ludovica, che si siede sulla mia faccia. In modo inaspettato le due donne si fanno aiutare da Piero per farmi un pompino, non saprei a chi dare il premio. Ludovica dalla sua posizione solleva le mie gambe tenendomi per la caviglie, gli altri due si accaniscono con la bocca e la lingua su tutto ciò che trovano. Vedo il plug nel culo di Ludovica, lo sfilo, profuma di buono, infilo al suo posto la mia lingua.
Lei si sfila, si gira, si piega su di me e ci baciamo a lungo, lingua, saliva, lei mi offre i capezzoli, poi ricominciamo.
Si sistema sopra di me per cavalcarmi, sorretta dagli altri due per un po’. Poi si sistemano accanto noi, benedetta bagna il cazzo di Piero e poi ci sale sopra, siamo fianco a fianco, Ludovica squirta e sento il liquido caldo scorrermi sui fianchi, ma non si ferma, mentre si piega per fami leccare i capezzoli.
Piero è esperto, un buon compagno, non viene subito, ci sa fare, Benedetta gode.
Le mettiamo una di fronte all’altra per farle slinguazzare mentre godono, io e Piero ci scambiamo due tastate al cazzo che non fa mai male tra maschietti, io lo aiuto ad entrare nella fica di Benny, Ludovica mi dice che sono un tesoro.
Lo spettacolo di Ludovica in calze color carne e della sua amica in nero richiede una foto di culo, che scattiamo per nostra memoria esclusiva. Io e Piero le lasciamo nella posa della foto e ci dedichiamo a un lungo rimming delle signore per predisporle al rapporto anale. Le due slinguazzano, noi ci diamo dentro di lingua nel culo e di ditalini. Poi le signore confabulano, ridacchiano e ci chiedono di inginocchiarci, ricambiano la leccata al sedere.
Prendo Ludovica nel culo, punto e spingo, il mio cazzo è largo ma non lungo, lei lo adora. Piero assiste, mi da anche una succhiata ai capezzoli, si gode la scena del mio affare che entra nella cavità anale della mogie che nel frattempo slinguazza con benedetta, quella signora innocente che poco prima è entrata con l’ombrello, lasciando i figli a casa con il marito ignaro.
Ludovica ed io non possiamo terminare con una sborrata di schiena, ci siamo scritti per mesi. Lei si gira, mi monta con il culo abbracciandomi, ci baciamo con passione, quando lei è pronta mi svuoto e lei gode insieme a me. Esausti guardiamo Piero e Benedetta, lei si sta sfregando forte la fica, sta per venire, Piero si svuota sulla sua schiena.
Benedetta va via, io mi allontano, vado a casa, faccio una doccia, ci rivedremo per cena, noi tre.
Grazie Ludovica e Piero, grazie Benedetta.
Amici, commentate la performance da perfetta padrona di casa di Ludovica, rendiamole onore a lei ed al bravo marito Piero.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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